Villa a Livraga
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VILLA A LIVRAGA
«questa casa È un albergo»
La prima richiesta in assoluto ricevuta dai clienti è stata quella di riprodurre il le sensazioni degli alberghi alpini contemporanei, una miscela di confort avveniristico e tradizione evocata da materiali dall’aspetto rustico ma applicati in chiave contemporanea. Spesso viene chiamato “stile chalet moderno”.
La casa è parte di una iniziativa immobiliare, i clienti hanno acquistato su carta con la possibilità di personalizzare gli interni. Sono stato contattato durante le prime fasi costruttive ed ho avuto modo di disegnare il layout interno e l’arredo, oltre a dare supporto per la scelta delle finiture e la definizione della posizione degli impianti.
In sintesi mi sono occupato della direzione artistica del cantiere.
Le richieste dei clienti
Le richieste sono state semplici e ben definite, segno che i clienti hanno avuto le idee chiare fin da subito. Tuttavia ho avuto molta libertà d’azione e le mie proposte hanno trovato subito riscontro. Ho percepito una grande fiducia nei miei confronti e questo ha reso questa commessa una delle più soddisfacenti realizzate finora.
In estrema sintesi le richieste sono state le seguenti:
- richiami all’estetica degli alberghi alpini (stile chalet moderno)
- layout ben diviso per zone: ingresso, zona giorno, zona notte dei ragazzi, zona notte dei genitori
- la zona notte dei genitori deve essere una suite potenzialmente indipendente dal resto della casa
- illuminazione di forte impatto estetico
- continuità interno-esterno
L'ingresso
L’ingresso è stato disegnato per essere attrezzato con armadi e ospitare la toilette per l’uso da parte degli ospiti (non contiene doccia, solo sanitari e lavabo).
La zona d’ingresso è intesa come un’area di preparazione del passaggio tra l’esterno e l’interno, serve per lasciarsi alle spalle l’esperienza fuori casa e prepararsi a godere appieno di quella domestica, quindi le funzioni fondamentali per un ingresso sono il cambio abiti, il lavaggio delle mani e un’atmosfera neutra: una pausa, un momento di silenzio.
L’evocazione del silenzio è evocata da una certa neutralità dei colori (anche se tutti impostati su toni caldi), dalla semplicità formale, dalla luce artificiale.
Per accentuare la sensazione di passaggio abbiamo modulato l’altezza dei soffitti. L’ingresso è fondamentalmente un corridoio a “L” in cui il lato verso la zona giorno ha un’altezza minore per stimolare un effetto di compressione/decompressione al passaggio nella zona giorno.
La sensazione che ci ha ispirato è stata la volontà di ricreare meraviglia ad ogni ingresso nella casa. L’espediente per ottenere questo effetto è antico: è l’effetto che si ha nelle città di antica formazione quando da una viuzza si entra improvvisamente in uno spazio molto grande, una piazza, in cui ci siamo elementi di scala maggiore.
In questo caso l’effetto è ottenuto grazie al passaggio da un corridoio (cieco e illuminato al minimo) a uno spazio cucina-soggiorno di grandi dimensioni, con grandi aperture sul giardino, tendenzialmente vuoto ma polarizzato da alcuni elementi.
Li descriveremo nel prossimo paragrafo.
La zona giorno
La zona giorno è composta da uno spazio unico, una grande stanza aperta sull’esterno. È divisa in due parti in senso longitudinale, le due parti identificano funzioni differenti: soggiorno e cucina/pranzo.
Entrando ci si trova nell’area “soggiorno”, uno spazio tendenzialmente vuoto in cui gli arredi e l’illuminazione sono tutti al perimetro.
Poi lo spazio si riempie con l’isola della cucina, il tavolo da pranzo, il ribassamento del soffitto con l’illuminazione integrata. Questa area di “pieno” prelude allo spazio esterno: un portico inteso come prolungamento della zona giorno, attrezzato con un ulteriore tavolo da pranzo.
Tranne l’isola della cucina e il tavolo (entrambi neri) gli arredi sono tutti appoggiati o integrati alle pareti perimetrali.
Tutta la zona giorno è stata arredata con elementi modulari per le cucine, tranne ovviamente il divano.
Di fianco alla porta di accesso, arretrato e incassato, troviamo il camino a legna, rivestito della stessa piastrella del pavimento. Qui il soffitto è molto basso (218cm) per evocare l’effetto di una nicchia, un nido caldo, come i vecchi camini in cui si entrava per approfittare del calore delle braci residue.
La cucina
La cucina è composta da un’isola e da una parete a colonne attrezzata, parzialmente incassata nelle murature. Le colonne sono ad anta unica, senza maniglie e hanno funzione di dispensa e di alloggiamento dei piccoli elettrodomestici. L’isola è attrezzata con lavello e cottura, prese elettriche e un piano snack rivolto verso il tavolo per le colazioni e gli aperitivi.
Il tavolo è semplicissimo e di metallo nero, fisso, con profili molto esili, sopra il tavolo sono state posizionate le uniche lampade non integrate, tre sospensioni nere, anche per evidenziare il carattere di unicità del tavolo come punto di ritrovo familiare (è di fatto quasi l’unico luogo ed elemento di arredo condiviso da tutti i membri della famiglia contemporaneamente).
Le finiture sono poche e condivise dai diversi arredi: un legno scuro e rustico, il nero e una pietra scura.
I toni scuri vengono ripresi anche a soffitto, nel ribassamento sopra l’isola della cucina, oltre che sulle tramezze.
Le pareti dell’involucro sono state mantenute bianche.
Le due zone notte
La distribuzione è pensata per avere due zone notte indipendenti, una per i genitori, l’altra per i figli.
Mentre la seconda è standard (due stanze, un disimpegno, un bagno comune), la prima è pensata come una suite con funzioni integrate, indipendente dal resto della casa.
La suite
La camera da letto dei genitori non è una camera da letto, ospita diverse funzioni integrate: letto, studio, tv, cabina armadio, toilette, bagno.
La distribuzione è progettata secondo un gradiente di apertura. L’ambiente è rettangolare, di proporzione allungata. la parete corta verso l’esterno è quasi completamente vetrata, aperta su una pergotenda, estensione dello spazio interno. Non ci sono altre finestre.
Man mano che si procede verso il lato opposto lo spazio si frammenta, si riduce, si chiude, fino a giungere alla toilette, l’unico spazio interamente chiuso della stanza.
La parete di fondo è dominata dal doppio lavabo in grès e dalla specchiera, nel mezzo l’area lavaggio e relax – con doccia, vasca e illuminazione dedicata – e l’armadio.
La parete di fronte al letto è stata attrezzata con un semplice mensolone e uno scrittoio a parete, dove la padrona di casa può svolgere parte del proprio lavoro in un ambiente riservato (insegnante con ruoli dirigenziali).
Il caminetto a vapore
Il perno dell’ambiente è il caminetto a vapore acqueo, installato su una parete in cartongesso, nasconde la vasca da bagno dalla vista all’ingresso e contribuisce esteticamente alla creazione di una atmosfera intima e protetta, anche grazie al suo contributo luminoso.
Il bagno interno alla stanza
È consuetudine recente attrezzare un bagno riservato alla camera matrimoniale.
In questo caso abbiamo separato gli elementi di un bagno (toilette, lavabo, doccia/vasca) e li abbiamo riassemblati con gli altri propri delle camere da letto (letto, armadio).
Il risultato è che non c’è un vero e proprio bagno collegato alla stanza ma tutte le funzioni convivono in un unico spazio.
Il vantaggio principale è il mantenimento di uno spazio il più possibile aperto e integrato, in cui la prospettiva non è bloccata da muri o separazioni.
Le stanze dei ragazzi
La zona notte dei ragazzi segue i criteri standard per la progettazione di questi ambienti: due stanze indipendenti collegate ad un bagno comune e al resto della casa tramite un disimpegno.
La cosa interessante è che di fatto si tratta di una zona notte indipendente rispetto a quella dei genitori, cui si accede dalla zona giorno e non da disimpegno.
Le finiture sono le medesime del resto della casa: legno rustico, contrasto fra colori chiari e scuri, pietra.
Stile chalet moderno con un tocco industrial.
L'esterno
La progettazione degli esterni si è concentrata sulla porzione cui si affacciano la zona cucina/pranzo e la suite.
Gli elementi principali sono il portico, inteso come estensione della zona giorno, la pergotenda, intesa come estensione della suite, entrambe legate dalla piscina. A parte il portico, il cui pavimento è lo stesso dell’interno), la pavimentazione è stata virata su un colore molto chiaro, per uniformità con gli esterni della casa (molto chiari) e per poter camminare a piedi nudi anche durante i periodi molto soleggiati.
Pareti e fondo della piscina sono neri, a richiamo della pavimentazione degli interni e del portico.